Percorsi turistici Terracina

Secondo la tradizione un gruppo di Spartani, fuggiti dalla loro patria, approdarono nel Tirreno dove fondarono un villaggio. Mantennero usanze e costumi originali, come l’uso di far cenare gli ospiti non su una tavola imbandita ma sulla terra nuda, da ciò prende il nome della città Terra-cena, trasformatosi nel tempo in Terracina.

Terracina, nella sua lunga storia ha accumulato e conservato pregevoli opere d'arte di diverse epoche, tanto da essere considerato un vero e proprio "Museo a cielo aperto" e ha reso il suo aspetto molto gradevole, armonizzando monumenti antichi e edifici storici alle mutate esigenze degli abitanti. Oggi, la città si presenta suddivisa in una Centro Storico Alto, l'antico centro cittadino con l'acropoli, sviluppatasi ulteriormente in epoca medioevale, e in un Centro Storico Basso, frutto di una prima espansione in epoca romana, lungo la strada verso il porto, e di una seconda espansione avvenuta principalmente nel XIX e XX secolo, in seguito alla bonifica delle paludi pontine da parte di papa Pio VI nel XVIII secolo e di Mussolini in seguito.

I Monumenti
 Il tempio di Giove Anxur

Il Tempio di Giove Anxur, o Santuario di Monte Sant’Angelo, ispirato alla grande architettura scenografica ellenistica, appartiene alla serie degli antichi santuari laziali ristrutturati in modo monumentale nella tarda Repubblica dell’Antica Roma, tra la fine del II sec. a.C. e l’inizio del I sec. a.C.
L’importanza e l’antichità del Tempio sono attestate dalle fonti letterarie (Livio, Virgilio) e dalla varietà e dalla rilevanza storico artistica degli edifici che compongono il sito archeologico, che evidenziano molteplici insediamenti (IV sec a. C., metà del II sec. a.C., primi decenni del I sec. a.C., Medioevo) e una duplice funzione strategico-difensiva e di culto.
L’imperdibile vista che si gode dal Tempio domina dall’alto dei suoi 227 metri la città di Terracina, la pianura pontina, il Circeo, il mare con le isole ponziane e Ischia.
Dal 2000 il Tempio di Giove Anxur è tutelato quale “Monumento Naturale”
della Regione Lazio, è affidato al Comune di Terracina ed è gestito da Munus, che fornisce i servizi di biglietteria, bookshop, visite guidate, attività didattica, attività di comunicazione e promozione, gestione dello spettacolo notturno di luci e suoni “Anxur Lumina”. Il Tempio è visitabile tutto l’anno.
Un percorso numerato aiuta il visitatore ad orientarsi nell'area archeologica, indicando i 10 luoghi di maggiore interesse; un video introduttivo proiettato nella sala multimediale situata di fianco alla biglietteria, illustra la storia e le vicende del tempio dell'Antica Roma ai giorni nostri. Nelle notti d'estate, va in scena lo spettacolo "Anxur Lumina" che, con luci, suoni, effetti speciali e video, consente ai visitatori di tornare indietro nel tempo.
All’interno dell’area archeologica è situato un bar panoramico, aperto a tutti i visitatori, con possibilità di organizzare rinfreschi ed eventi privati.

Il Pisco Montano

 Arditissima, caratteristica rupe calcarea, alta quasi 100 m, ai piedi del Monte S. Angelo, al quale si appoggia la Porta Napoli. Traiano, per permettere alla Via Appia un passaggio presso il mare evitando un percorso tortuoso e in rilevato, fece tagliare con un lavoro grandioso la rupe. Nella roccia, resegata verticalmente, sono ben visibili, dall'alto al basso, grandi numeri romani che indicano l'altezza del taglio, espressa in piedi e terminante con la cifra CXX, corrispondente a 36 metri. Sulla roccia sono visibili i ruderi di un piccolo posto di guardia medievale, la cosiddetta casa di Nastrilli. Al di là della porta, nella parete rocciosa, è scavata una nicchia rettangolare che ha l'ingresso fiancheggiato da due colonnette e sormontato da una piccola cornice: si dice sia un antichissimo tempio del Sole.


La cattedrale di Terracina

La cattedrale di Terracina sorge sul Foro Emiliano, sul podio del tempio romano dedicato a Roma. Il basolato originale dell'antica via Appia è osservabile sul lato destro della piazza. La prima notizia certa della chiesa risale al IX secolo mentre l'edificio romanico venne consacrato nel 1074 dal vescovo di Montecassino Ambrogio. Il campanile, il portico e l'arredo interno risalgono agli a cavallo tra XII e XIII secolo: si ritiene che nel 1257 il campanile fosse nello stato visibile oggi.





 Porta Romana

La moderna Porta Romana di Terracina costituisce uno dei monumenti più significativi della città storica ed uno dei simboli principali della sua immagine urbana e della sua identità culturale. Essa è l’ultima e anche l’unica porta urbica conservata quasi integralmente, delle diverse porte principali possedute dalla città, tutte parzialmente o completamente perdute nel corso degli ultimi secoli. Tuttavia, pur molto citata nella bibliografia storica locale, le vicende legate alla sua origine, al suo significato culturale e alla sua successiva trasformazione, rimangono per molti aspetti sconosciuti. Nondimeno, essa ha rivestito e conserva tuttora, accanto ad un indubbio valore edilizio ed architettonico, anche un notevole valore urbanistico, attraverso i quali sono state espresse le diverse esigenze tradizionalmente connesse alla costruzione di una porta urbica: quelle militari, legate ai problemi di difesa e di sicurezza pubblica; quelle viarie, legate al controllo del passaggio e del particolare snodo stradale costituito da un ingresso urbano principale; quelle del decoro e della monumentalità, legate, infine, all’immagine della città che si voleva trasmettere.


Santuario Maria Santissima della Delibera               

Poco distante dall’antica via Appia che attraversa la città di Terracina si trova il Santuario di Maria Santissima della Delibera. Il culto della Madonna della Delibera in questa città di arte e storia è documentato fin dal Quattrocento quando l'immagine della Vergine col Bambino in braccio era venerata nel preciso luogo dove ancora oggi si ammira, ed era la stessa che i fedeli vengono a visitare ancora oggi. Vari indizi, però, fanno ritenere che il culto qui a Maria tributato sia più antico, forse di secoli, forse risalente almeno al Trecento, quando sul posto sorgeva un’edicola rurale sostituita nel 1889 dal santuario. La nuova chiesa venne realizzata in stile neoclassico a tre navate e tra le poche cose appartenute all'antica chiesa ed ora conservate nella nuova, vi sono due lapidi sepolcrali e due lampade d'ottone del Settecento, collocate nel presbiterio, ai due lati dell'affresco della Madonna.


Campo Soriano


Il Monumento Naturale di Campo Soriano, si estende per 974 ettari e dista circa 8 km dalla città di Terracina.
Non molto semplice da raggiungere poiché mal indicato nelle segnalazioni stradali della Via Appia, questo altopiano carsico si trova in una posizione centrale sui monti Ausoni e si estende in una zona che comprende i comuni di Sonnino e Terracina; stretto nella morsa tra i due versanti montuosi di Monte Romano e Monte Cavallo Bianco, fa la sua scena questo fantastico paesaggio quasi fuori dal tempo: oltre agli aspetti più caratteristici della macchia mediterranea del nostro Appennino e quindi tra querce caducifoglie, gariglie, prati fioriti, muri a secco ed alberi da frutto, spuntano maestose dal terreno, strutture monumentali di roccia calcarea, con pinnacoli a volte molto alti: questi sono i cosiddetti “hum” o più semplicemente faraglioni terrestri . Doline, grotte, hum, inghiottitoi e karren sono tutte manifestazioni visibili, della storia geologica di questa vallata, modellata in milioni di anni dall’azione dell’acqua meteorica , che continua ancora oggi ad essere plasmata dagli agenti atmosferici.


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