Gaeta

Abitanti: 21.750
Denominazione abitanti: Gaetani
Superficie: 29,09 Kmq
Altitudine capoluogo: 2 slm
Frazioni e località: Sant'Agostino, Serapo, Elena, Calegna

Patrono: SS. Erasmo e Marciano (2 giugno); Madonna di Porto Salvo (2° settimana di agosto)

 CENNI STORICI
Le origini di Gaeta (Caieta) sono avvolte nella  leggenda: Virgilio  (Eneide, VII)  vi  fa seppellire la nutrice di Enea, dando così il nome al luogo, e il geografo Strabone trova spiegazione del toponimo nell’ampia insenatura  del  suo  golfo  chiamata  “Kaiètas”. Durante  la  dominazione  romana  la  città  è un  luogo  di  vacanza,  sulle  colline  e  vicino al mare i membri dell’aristocrazia di fi ne repubblica costruiscono ville maestose, edifici di culto e mausolei, testimonianza della loro grandezza.  Con  la  decadenza  dell’Impero Romano d’Occidente la piccola penisola alta e rocciosa, già castrum dal VI secolo, vive un periodo  buio  caratterizzato  dalle  invasioni degli eserciti predatori e dei Saraceni. La civitas, sede  vescovile  dalla  seconda metà dell’VIII secolo, si sviluppa sulla estrema  propaggine  orientale  e  diventa  ducato autonomo nella prima metà del IX secolo. Nel contempo fuori le mura, sulle pendici di  un  colle,  si  costituisce  il  primo  nucleo abitativo  di  pescatori  e  agricoltori,  che  nei secoli successivi prenderà il nome di Borgo, attorno alla chiesa dei SS. Cosma e Damiano. La potente piazzaforte subisce diversi assedi attraverso i secoli, dai quali si difende grazie ai bastioni e alla posizione strategica di roccaforte naturale. Alfonso d’Aragona detto “il magnanimo”, nel 1437 amplifi ca il castello angioino con la costruzione di un nuovo castello  chiamato  alfonsino;  dalla  conquista del Regno di Napoli da parte degli Spagnoli (1504), si succedono diverse dominazioni e Gaeta diventa la seconda capitale del Regno. La presenza degli Spagnoli dura fino al 1707, e modifica l’orientamento della città che rafforza ulteriormente il suo carattere militare;

basti pensare che nel 1538 con Carlo V si concludono i lavori della cinta bastionata, e negli stessi anni la fortezza si completa con le torri d’avvistamento sui promontori costieri. Tutto questo a discapito dei ricchi traffi ci commerciali marittimi e dello sviluppo demografi co ed economico della “cittadella”. Con l’avvento dei Borbone dal 1734 al 1860, la  città  si  spegne  ulteriormente,  svolgendo un ruolo di cittadina di provincia. Carlo di Borbone non eff ettua grandi trasformazioni, ma  dispone,  ancora  una  volta,  importanti opere difensive e portuali. In questi anni di dominazione borbonica la città è al centro di grandi avvenimenti (assedi del 1799, 1806, 1815). Dopo la proclamazione della Repubblica  romana,  Pio  IX,  esiliato,  si  rifugia nella città dal 25 novembre del 1848 fino al 4 settembre del 1849. L’ultimo assedio del 1861 si conclude con la caduta del Regno. Entrata a far parte dell’Italia unita, la città perde la posizione di rilievo. Nel 1897 la frazione Borgo di Gaeta si costituisce in comune autonomo con il nome di Elena, la futura  regina  d’Italia.  A  partire  dagli  inizi del ‘900 Gaeta vive grandi cambiamenti e si elimina definitivamente la funzione di piazzaforte della città: nel 1911 nasce la prima fabbrica delle Vetrerie Federate a Serapo; sei anni dopo si abbattono parte dei bastioni di S. Erasmo, e nel 1927 il comune di Elena

è  aggregato  nuovamente  a  Gaeta.  Durante il secondo confl itto mondiale la città, ricca di strutture architettoniche rilevanti, subisce gravi danneggiamenti con la devastazione di interirioni. Alla fi ne degli anni ’60 si costruisce il lungomare Caboto, che percorre tutta la costa e si apre la litoranea Flacca da Terracina a Sperlonga e a Gaeta.





Prodotti tipici


Ricette tipiche


Percorsi turistici